Il FEEDBACK da una prospettiva Voice Dialogue
- Daniela Giovannini
- 25 mag 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 27 giu 2024

Come restituire Feedback efficaci all’interno di un contesto relazionale complesso?
Possedere solide competenze sul Feedback è una condizione indispensabile per mettere in campo una comunicazione capace di sostenere e guidare i collaboratori e, al contempo, alimentare relazioni di valore.
Tuttavia, è importante considerare che queste competenze saranno agite in modo tanto più funzionale quanto più il manager avrà consapevolezza di sé, della propria modalità di funzionare, degli automatismi che tende a mettere in atto e della relativa efficacia, o meno, rispetto a ruolo, obiettivi e relazioni.
Cosa fare, quindi?
A tal proposito può essere di supporto Voice Dialogue, una metodologia ideata dagli psicologi Hal e Sidra Stone negli anni 70, che apporta una profonda consapevolezza e offre interessanti spunti di riflessione.
Voice Dialogue fa riferimento alla dinamica dei Sé, secondo la quale la personalità di ognuno è poliedrica e composta da diversi Sé interiori, chiamate anche Parti: alcuni Sé sono primari, altri sono rinnegati.
In estrema sintesi, possiamo individuare i Sé primari nelle caratteristiche con cui ci identifichiamo maggiormente e che utilizziamo per descriverci: essi determinano i nostri comportamenti e le nostre scelte. Viceversa, per intercettare i Sé rinnegati, ovvero quelle caratteristiche che teniamo chiuse nel “cassetto”, può esser utile osservare ciò che ci infastidisce e giudichiamo negli altri. Questo “fastidio” può rendere alcuni rapporti particolarmente difficili, in particolare quando sono in gioco nella relazione i Sé primari dell’uno opposti a quelli dell’altro.
Pensiamo, ad esempio, a due persone che lavorano insieme: uno dei due è focalizzato su obiettivi, azioni e risultati, mentre per l’altro sono prioritari le persone, le relazioni e il buon clima. Questo potrebbe determinare un giudizio reciproco, rispettivamente di “rigido e intransigente” dell’uno, “emotivo e perditempo” dell’altro.
Cosa accade quando il manager deve restituire un Feedback su un comportamento o una prestazione inefficace a un collaboratore che ha caratteristiche opposte alle sue e che, potenzialmente, lo infastidiscono?
In questi casi il rischio è che il giudizio sul Sé rinnegato, che il collaboratore rappresenta in quel momento, si insinui in modo inconsapevole nel colloquio, minando la neutralità dell’osservazione, condizione essenziale del Feedback.
Essere consapevoli di questa potenziale dinamica aiuta a rimanere focalizzati sul comportamento osservato ed evitare di scivolare dentro giudizi e stereotipi che, usando una metafora, avrebbero l’effetto immediato di trasformare il Feedback in uno spillo che può “pungere” l’interlocutore e fare male, venendo meno la sua funzione di orientare, sostenere, sviluppare.
In conclusione, integrare le competenze sul Feedback con un’approfondita consapevolezza di sé, permette di relazionarsi e comunicare in modo più attento ed efficace, generando un impatto positivo su relazioni e risultati.
Un approfondimento su questo tema, insieme ad altri spunti pratici per Feedback di valore, è presente nel libro Spilli o Feedback? che ho scritto con la collega Marzia Dazzi, pubblicato da 78EDIZIONI.
Buon Feedback!
2024 © Daniela Giovannini